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Dopo una passeggiata in giro per la scuola mi venne in mente di andare in infermeria.
Entrai dentro questa grande stanza piena di lettini.
Una volta dentro non vidi nessuno,l'infermiere sarà momentaneamente indaffarato.
Guardai i lettini,immaginando le persone che stavano male sopra ai lettini,chi senza un braccio,
chi pieno zeppo di ferite,chi avvelenato,e ... magari chi torturato talmente tanto da essere portato al san mungo.
Dopo questo pensiero sorrisi malvagiamente,immaginando la scena,la persona totalmente persa nel vuoto,
come spaesata...
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Daniel Bryan.
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Quegli ultimi giorni erano stati davvero problematici.
Ero stato cosi' indaffarato che non avevo nemmeno visto o sentito Ronnie.
Tutto cio' per la preparazione delle lezioni, che, per fortuna, sarebbero iniziate a Ottobre.
Salvo imprevisti almeno.
Stavo al solito facendo un giro di perlustrazione del castello.
Mi rimanevano solo le cucine e l'infermeria.
Varcai la soglia di quest'ultima per vedere se fosse tutto a posto.
Notai Dolores Black al centro della stanza, che fissava il vuoto.
''Ehm..signorina Black?'' - dissi sgranchendomi la voce.. -
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Improvvisamente i miei pensieri svanirono in un istante,
una voce che conoscevo mi fece balzare il cuore in gola.
"Professor Bryan!" dissi spaventata.
Mi voltai verso di lui "Salve signor preside,che sorpresa!" dissi euforica,
"Come mai da queste parti? perlustra la scuola per beccare chi non rispetta
le regole?" Continuai con un occhiolino,già mi immaginavo degli alunni nella torre della pena. -
Daniel Bryan.
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Sorrisi.
La ragazza era sempre pronta a rispondere a modo suo.
Mi stava simpatica in fondo.
''Esattamente!'' - le risposi, mentre passeggiavo con le mani dietro la schiena.
''Dimmi piuttosto, cosa ci fai qui? Hai bisogno di cure?'' - domandai.. -
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"mmm...no" risposi.
Effettivamente ero molto agitata e spaventata,un tranquillante era perfetto.
"Mi immaginavo dei ragazzi colpiti da una maledizione che stavano quì in attesa di essere
portati al san mungo,non sò se capita così con i danni gravi,ma mi immaginavo questo" dissi.
Avevo paura che i miei pensieri malvagi potessero shoccarlo ma... ero o non ero una dementor?. -
Daniel Bryan.
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Non mi sorprese per nulla la sua risposta.
Aveva sempre mostrato una grande predilezione per le Arti Oscure.
E cosa ancora migliore, non aveva alcun timore di farlo vedere.
''Beh si, e' successo certe volte. Ma non abbiamo mai avuto incidenti troppo gravi. Eccetto qualche studente morto nella Torre della Pena!'' - le spiegai noncurante.
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Rimasi sbalordita.
Il cuore mi battè a mille e incominciai a tremare.
"P-Può r-racc-raccontare?" dissi balbettando.
Poco dopo mi accarezzai il braccio,ero sudata per l'emozione,non ero
mai stata così agitata,ero davvero curiosa di quello che è successo,
come se fosse la mia unica ragione di vita. -
Daniel Bryan.
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Mi aspettavo anche una reazione del genere.
Era quasi come se Dolores vivesse solo per questo genere di cose.
In pochi erano come lei.
''Beh, uno studente una volta ha osato attaccare un insegnante tempo fa. All'epoca non ero preside, ma solo insegnante. Ebbene e' stato mio compito torturarlo nella Torre. Dopo due giorni non ha retto piu'!'' - conclusi.. -
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Rimasi bloccata,per un attimo pensai il preside che mi tortura per qualcosa.
Dentro di me c'era una grandissima voglia di torturare un insegnante per farmi torturare
da lui,non sapevo precisamente perchè,questa voglia poteva essere paragonata alla voglia stessa
di torturare,rimasi scandalizzata da questo pensiero.
"Oh fantastico,anche io vorrei vedere le torture per così tanto tempo".
Poco dopo una paura mi colpii, 'riuscirò a non pensare troppo a quel professore che già
occupava la mia mente come le arti oscure,essendo l'insegnante??' pensai.
"Mmm...scusi se vado ancora più nel dettaglio ma come si comportava il ragazzo? e lei?" dissi euforica,
ormai ero incontrollabile e avevo paura di questo. -
Daniel Bryan.
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Rimasi un po' in silenzio a riflettere.
Poi mi sedetti su uno dei lettini, iniziando a parlare.
''Beh...lui era visibilmente traumatizzato. Io invece ero distante. Insomma, svolgevo solo il mio lavoro! Pero' ammetto che era divertente!'' - le spiegai.
''E poi io ero molto bravo!'' - aggiunsi con un pizzico di presunzione.
E lo ero ancora molto di piu' ora.. -
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Lo guardai con sguardo sognante.
"Cavolo...quanto desidererei assaggiare la sua potenza!" dissi di fretta,come una liberazione dell'istinto.
Poco dopo mi resi conto d quello che avevo chiesto,una cosa un pò troppo fuori dal comune.
Mi bloccai e tutta rossa dissi "Scusi,ho detto una cosa ma non ci ho ragionato su,sono
particolarmente agitata quando si parla di torture...comunque..."
L'agitazione mi annebbiava la mente,non sapevo che dire. -
Daniel Bryan.
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Nonostante, come detto, fossi abituato a certe sue espressioni, la frase da lei pronunciata mi lascio' esterrefatto.
Mi misi in piedi e iniziai a fare su e giu per la stanza, a passi lenti, con le mani dietro la schiena.
''Dolores...'' - iniziai - ''...sara' pure bello utilizzare la maledizione Cruciatus, questo non lo nego...'' - continuai.
Poi mi fermai e mi rivolsi ancora a lei: ''Ma fidati...e' meglio non subirla mai. Non sperarci nemmeno...potresti pentirtene!'' - dissi molto seriamente, fulminandola con lo sguardo.. -
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Il cuore iniziò a battere più velocemente,mi sentivo pulsare la testa e avevo
la sensazione di cadere tra le gambe.
Non sapevo che dire,forse sarà pazzia ma avevo davvero voglia di questo.
"Se lo dice lei professore" dissi guardando in basso,piena di vergogna.
"Ma sai...penso che sia farla che subirla possa essere un modo per conoscere più a fondo
una maledizione,comunque 5 secondi per esempio,non penso che provoca chissà che danno".
Successivamente mi presi alcuni capelli e li tirai leggermente,era una specie di antistress.
"Comunque ha ragione lei,la tortura è comunque terrificante,sempre" continuai. -
Daniel Bryan.
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Annui semplicemente.
''Beh...se davvero sei cosi' curiosa...puoi sempre farti mettere in punizione...'' - le dissi scherzando.
In realta' ero convinto che la ragazza sarebbe stata capace di farlo, pur di provare.
Voler provare la Cruciatus sulla propria pelle era anche una dimostrazione di coraggio, oltre che di follia.. -
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"Bhe ho paura che questo possa portare a...non essere prefetto o che..." dissi pensando a ciò che volevo
essere a scuola,un prefetto dementor.
Successivamente pensai al fatto che ero una mangiamorte,e che con le buone o con le cattive,sicuramente
mi troverò in mezzo a degli scontri di maledizioni senza perdono.
"Magari imparerò piano piano,ma se dovessi fare qualche marachella e andare in punizione...riuscirò
ad imparare qualcosa di nuovo in arti oscure anche li" risposi con un occhiolino.
Una parte di me avrebbe desiderato,ma sicuramente poi me ne sarei pentita..
Immaginare gli ammalatia volte è una cosa carina! |
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